Come la storia dei monumenti, anche i sapori di una cucina possono, infatti, raccontare la storia di un popolo e di una terra. In particolare, la Calabria è stata sempre una regione basata su una cultura contadina, fatta di agricoltura e pastorizia e i piccoli centri che la compongono hanno così creato delle proprie piccole cucine, i cui ingredienti locali, cucinati non solo in modi diversi, ma spesso riconosciuti, da zona a zona, con nomi differenti, le hanno caratterizzate, rendendole particolarmente suggestive. La presenza di popolazioni diverse, il cui influsso permane nel patrimonio culturale, e la morfologia stessa della regione, legata ad un alternarsi di panorami variegati, fanno si che anche dal punto di vista gastronomico la Calabria sia quanto mai ricca e stimolante. Dall’olio al vino, dalla carne di maiale alla selvaggina, dal pesce ai prodotti caseari, dagli ortaggi e legumi alla frutta, al Cedro di Santa Maria del Cedro, la Calabria vanta materie prime di straordinaria qualità. In particolare, la Riviera rappresenta una vetrina d’eccellenza caratterizzata da alcuni sapori assai pregiati: dal Vino D.O.C. di Verbicaro, al Peperoncino, con la sua Accademia ed il Festival, al Cedro con il Consorzio del Cedro di Calabria e la kermesse gastronomico-culturale “Il Cedro nella Riviera”. Può essere, quindi, significativo un itinerario che ci conduca a conoscere soprattutto la cucina legata al cedro, alla Riviera, e al suo legame con la storia. Un vero e proprio rito secolare che ogni anno si ripete con i tempi e i modi propri della tradizione ai primi di agosto e che raccoglie in Calabria rabbini provenienti da tutta Italia giunti per raccogliere e selezionare i cedri, frutto indispensabile per la celebrazione della festa delle capanne, “Sukkoth”, che si svolge ogni anno nel mese di ottobre e che nella cultura ebraica è l’avvenimento religioso più importante dell’anno. E proprio in stretta relazione con questa tradizioni anche quest’anno nel mese di ottobre Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, si appresta a vivere la festa della raccolta che si protrarrà dal 15 ottobre fino all’1 novembre. Nel corso di questi 15 giorni Santa Maria del Cedro e la riviera omonima che si estende lungo il Tirreno cosentino, vivranno il momento più atteso ossia quello della raccolta dell’agrume che da secoli rappresenta una risorsa per la comunità. Moltissime le iniziative in programmazione che si svolgeranno nelle cedriere, al “Museo del Cedro”, nella “Cittadella del Cedro”, nel centro storico del paese e sulla Riviera dei Cedri. Il programma prevede eventi legati al mondo agricolo, alle tradizioni, alla gastronomia.