Sito archeologico di assoluto rilievo, risalente al Paleolitico superiore, la Grotta del Romito contiene evidenti e abbondanti tracce di frequentazione umana, nonché tra le maggiori testimonianze dell’arte preistorica in Italia, tra le più antiche d’Europa.
Il sito si trova in località Nuppolara in agro del Comune di Papasidero, a 296 metri di quota tra gli anfratti della scoscesa Valle del Lao. L’area archeologica ricade nella superficie del grande Parco Nazionale del Pollino, venne individuata nel 1961 regalando preziose informazioni circa la vita preistorica dell’homo sapiens. All’interno della Grotta del Romito, scavata nella roccia calcarea per 20 metri di profondità, è stato rinvenuto nel 1961 un graffito raffigurante due bovidi (Bos primigenius) che gli esperti di paleontologia fanno risalire al Paleolitico superiore, circa 16 mila anni fa.
Il graffito mostra la figura di un toro preistorico lungo circa 1,20 metri, disegnato con tratto forte e sicuro. Le corna, viste ambedue di lato, sono proiettate in avanti e hanno il profilo chiuso. Sono rappresentate con cura alcuni particolari del primo bovide come le narici, la bocca, l’occhio appena accennato, l’orecchio. Nello stesso graffito, al di sotto della grande figura di toro vi è incisa, in maniera più sottile, un’altra figura di bovide di cui sono eseguiti soltanto il petto, la testa e una parte della schiena.
All’interno della Grotta del Romito, di fronte al masso con i 2 bovidi ve ne è un altro di circa 3,50 metri di lunghezza, con segni lineari incisi di significato apparentemente incomprensibile, ma di chiara mano umana. Le meraviglie del Romito non finiscono ai graffiti impressi nella roccia calcarea.